Presentazione |
In occasione della ricorrenza del nono
centenario dalla morte di S. Anselmo
d’Aosta (1109-2009) il Comitato
Nazionale intende promuovere una serie di iniziative in vari
ambiti storico-culturali e formativi, concepite come celebrazione
di tutti gli aspetti più significativi emergenti dalla
complessa personalità del Santo e da documentazioni e
testimonianze sulle sue opere e attività di ordine
intellettuale e magistrale, letterario, filosofico-teologico,
religioso-spirituale, politico-ecclesiale.
Nato ad Aosta nel 1033, Anselmo ha iniziato verso il 1050 un
percorso itinerante lungo la Borgogna e la Francia
centro-meridionale, fino a fermarsi, assumendo lo stato monacale,
nell’abbazia del Bec, in Normandia, attratto dalla figura del
priore Lanfranco di Pavia. Nel 1093 alla morte di Lanfranco,
Anselmo viene elevato come suo successore al seggio arcivescovile
di Canterbury. A causa degli scontri tra monarchia normanna e
Chiesa Inglese è costretto per due volte all’esilio
(1097-1100, 1103-1106). Tornato a Canterbury, vi muore nel 1109.
Fine letterato e uomo di grande sensibilità culturale,
Anselmo ha lasciato anche un ricco epistolario, denso di
testimonianze preziose sulla sua concezione della vocazione
monastica (nella fase del Bec) e del suo progetto ecclesiologico
(nella fase di Canterbury e del duplice esilio). Ma ha anche
affidato l’espressione delle proprie convinzioni teologiche e
della intensità della propria fede alla mirabile
composizione di una raccolta di Orazioni e Meditazioni che tocca
uno dei più alti vertici letterari della produzione poetica
latina altomedievale.
Sulla base dei molteplici elementi caratterizzanti la
personalità e l’opera di Anselmo il Comitato intende
realizzare iniziative che evidenzino le relazioni internazionali
allacciate dal Santo, il suo ruolo svolto sul piano istituzionale,
lo spessore del suo contributo speculativo, le ricadute su poesia,
letteratura ed arte di tale progetto filosofico, il suo contributo
al consolidamento dell’ecclesiologia medievale,
l’inter-culturalità della sua produzione speculativa,
il metodo pedagogico, infine, che emerge dal suo epistolario,
ma anche da numerosi accenni nelle sue opere teoretiche e
spirituali.
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